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Musei del Cibo e inclusione: il futuro comincia oggi

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Di Andrea Monardo

Dovrebbero diventare case aperte a una pluralità di linguaggi in cui ciascun gruppo sociale, indipendentemente dai propri set cognitivi e culturali, dovrebbe essere in grado di riconoscersi e apportare direttamente un proprio contributo”. Stiamo parlando di musei prendendo a prestito il pensiero di Fabio Viola, esperto di innovazione, a proposito delle nuove rotte da perseguire per adeguare le strutture esistenti ai bisogni della società contemporanea. Il museo, dunque, per innovarsi deve ragionare in ottica inclusiva.

Ma cosa intendiamo quando parliamo di inclusione?

La definizione generale recita: “Tendenza ad estendere a quanti più soggetti possibili il godimento di un diritto o la partecipazione a un sistema o a un’attività”. Entrando più nello specifico ci troviamo a parlare di inclusione sociale, quando tutti gli individui vivono in uno stato di equità e di pari opportunità, indipendentemente dalla presenza di limiti fisici, economici o culturali. Il tema si manifesta quindi di particolare interesse per quelle strutture che offrono un servizio al pubblico, come i Musei del Cibo.

Mossi dalla necessità di evolvere la loro identità in senso virtuoso, i Musei del Cibo hanno iniziato ormai da qualche anno a promuovere iniziative mirate a coinvolgere sempre più persone e a superare le diverse limitazioni esistenti.

Nel dicembre 2020, Jessica Borsi e Matteo Salini sono stati protagonisti di un progetto particolarmente significativo. I due ragazzi, soggetti a disabilità motoria, in carrozzina, sono gli ideatori di Parmaccessibile, una realtà nata nel 2013 che ha lo scopo di valorizzare il turismo inclusivo nel territorio parmense.

Nel 2019, dopo la pubblicazione della prima guida, ne hanno realizzata una seconda. L’obiettivo delle guide è raccogliere esperienze dirette di visita in luoghi urbani ed extra urbani, in modo da creare una raccolta dettagliata dei musei, monumenti, ristoranti e bar che si contraddistinguono per avere una modalità di visita agevole per tutti i soggetti caratterizzati da disabilità motorie.

I Musei del Cibo, che fin dalla loro creazione hanno dedicato grande attenzione a garantire, pur nei limiti imposti dagli edifici storici che li ospitano, l’accessibilità motoria, si sono resi subito disponibili ad accogliere Jessica e Matteo, che hanno così potuto visitare tutti i percorsi, inserendoli poi nella guida dei musei accessibili di Parma. L’importanza di questa operazione sta proprio nelle modalità “dal basso” che si trasforma in esperienza concreta e che offre tale esperienza a vantaggio di tutti.

NELLA GALLERY: Jessica e Matteo in carrozzina pronti per visitare il Battistero di Parma. Sono gli autori di Parmaccessibile, la guida turistica esperienziale per le disabilità motorie in cui sono presenti anche i Musei del Cibo (Courtesy Jessica e Matteo)

Ci spostiamo poi presso la Rocca di Sala Baganza, che ospita il Museo del Vino, dove tra novembre 2021 e maggio 2022 ha preso vita un’altra importante iniziativa.
Come racconta Patrizia Ronchini, coordinatrice del progetto, dopo aver assistito, come tanti di noi, durante il periodo di lockdown a numerosi webinar, ha preso forma l’idea dell’iniziativa all’insegna dell’inclusione.
Tutti i giovedì mattina, Patrizia e tre collaboratrici accolgono dieci malati di Alzheimer in un percorso che si suddivide in due fasi: nella prima si propone una spiegazione di alcune opere presenti nel museo, che mira a stabilire un momento di conversazione tra i partecipanti, mentre nella seconda si va a svolgere un laboratorio didattico in cui si dipinge e disegna, rendendo l’azione più coinvolgente e stimolante per i sensi come il tatto, la vista e l’udito. Di fondamentale importanza è l’approccio proposto dalle operatrici, che si basa sull’empatia e la valorizzazione nei confronti dei soggetti che vengono ospitati. In questo caso chi soffre di patologie neurodegenerative trova un ambiente favorevole, che incoraggia a sviluppare una comunicazione verbale e a instaurare relazioni affettive. Con queste attività si tenta di ricostruire un’identità sociale per i soggetti ospitati che, a causa della malattia, spesso vivono in stato di isolamento e solitudine. Il progetto, per gli esiti estremamente positivi, verrà riproposto con nuove edizioni.

NELLA GALLERY: Alcuni dei partecipanti ad un laboratorio per malati di Alzheimer presso il Museo del Vino nel maggio del 2022 (Archivio Musei del Cibo di Parma).

Si prosegue al Museo della Pasta a Collecchio. Qui si aprono le porte alla lingua dei segni (LIS).
Insieme a Giuseppe Varricchio, Presidente del Consiglio Regionale ENS (Ente Nazionale Sordi) Emilia-Romagna e Gabriele Dall’Asta, Presidente della Sezione Provinciale ENS di Parma, ha preso vita un nuovo percorso inaugurato il 21 maggio 2022 che permette alle persone sorde di visitare il museo in totale accessibilità e autonomia.
Si tratta di un lavoro complesso, tra l’altro il primo in Italia per un intero museo, che sfrutta le nuove tecnologie per rendere disponibili ai sordi i contenuti offerti dall’allestimento. Lungo tutto il percorso sono state installate 32 icone con QR Code che, inquadrate con la fotocamera del cellulare, rimandano a filmati – realizzati dal videomaker Giampaolo Catone – in cui Laura Di Gioia narra, nella lingua italiana dei segni, gli argomenti di ogni sezione del museo.

NELLA GALLERY: L’inaugurazione del percorso nella Lingua Italiana dei Segni per il Museo della Pasta il 21 maggio 2022; il Presidente Provinciale dell’AIS, Gabriele Dall’Asta mentre apre, con il suo smartphone un video al museo; la segnaletica impiegata nelle tappe del percorso museale (Archivio Musei del Cibo di Parma).

L’attenzione alle limitazioni imposte dall’età o dalle risorse economiche ha portato i Musei del Cibo a dotare il proprio sito (www.museidelcibo.it) di una ampia serie di strumenti che permettono di conoscere e di visitare anche senza recarsi nelle varie strutture, superando anche i limiti di lingua. Ogni museo del circuito è dotato di una “visita virtuale” con viste a 360° che permette letteralmente di entrare nei vari ambienti e di esplorarli come se ci si trovasse sul posto. A questa visita “muta” si affianca, sempre con accesso gratuito dal sito, la possibilità di scaricare le audioguide sul proprio smartphone in numerose lingue: italiano, inglese, francese, tedesco. Un lavoro di “interpretazione” più che di “traduzione” letterale, svolto con particolare cura e attenzione da madrelingua, che permette anche a persone di culture diverse di avvicinarsi e di comprendere realtà tipicamente italiane come i prodotti d’eccellenza della Food Valley.

NELLA GALLERY: Immagini panoramiche tratte dalle visite immersive a 360° del Museo del Parmigiano e del Museo della Pasta navigabili dal sito www.museidelcibo.it (Archivio Musei del Cibo di Parma).

Fin dalla loro nascita i Musei de Cibo hanno sviluppato un programma di attività didattiche teso ad avvicinare le nuove generazioni ai prodotti alimentari della tradizione e a comprenderne storia, natura e valore nutritivo nel contesto di una corretta alimentazione. Grazie a questo programma, migliaia di ragazzi, anche provenienti da famiglie qui giunte da altri Paesi e culture, vengono in contatto con questa straordinaria realtà e vivono esperienze di condivisione e di integrazione linguistica e alimentare.
E proprio pensando ai ragazzi e alla loro voglia di scoperta, sono stati progettati dei percorsi specifici di visita ai musei. È Parmigiana Jones, un simpatico leprotto esploratore, a fare da guida ai ragazzi che, dotati di smartphone e di apposita mappa, vanno alla caccia dei QR-Code con il simbolo del leprotto, ascoltando così, dalla sua viva voce, la narrazione del percorso. Il racconto, pensato espressamente per i ragazzi, con un linguaggio adeguato, punta a coinvolgerli e a renderli protagonisti dell’attività di scoperta, anche grazie allo strumento del “Museoquiz”, che consente di approfondire gli aspetti più significativi di ogni percorso. I percorsi Kids, inaugurati nel 2022, sono oggi attivi ai musei della pasta e del pomodoro e verranno progressivamente estesi anche agli altri musei del circuito.
È con iniziative come queste, che l’Associazione dei Musei del Cibo realizza progetti sempre più inclusivi, dando a un numero sempre maggiore di persone la possibilità di accedere alle risorse culturali dei musei, custodi di cultura e identità, luoghi di esperienza e di crescita per tutti.

NELLA GALLERY: Parmigiana Jones, il leprotto esploratore che guida i ragazzi alla scoperta dei Musei del Cibo; la mappa per scoprire il Museo del Pomodoro e un cartello segnaletico del percorso; il “Museo Quiz” per “esplorare” il museo in maniera divertente (Archivio Musei del Cibo di Parma).